Dal primo Hoover al Dyson: la tecnologia per fare piazza pulita - Corriere.it

2022-07-02 06:57:13 By : Ms. Kayla Hu

Con gli articoli del numero #51, LiberiTutti cessa le pubblicazioni. Grazie a chi ha seguito l'inserto di lifestyle per un anno: vi aspettiamo sulle pagine di «7». Il magazine del Corriere, interamente rinnovato, eredita infatti, dal 10 maggio, i temi più cari ai lettori di LiberiTutti

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Su carrozze trainate da cavalli. Gli antenati dei moderni aspirapolvere non erano esattamente maneggevoli. Il primo brevetto venne rilasciato, nel 1876, ad Anne e Melville Bissel per il «Bissell Carpet Sweeper»: un apparecchio che formava un getto d’aria grazie a una pompa manuale soffiando via lo sporco. Anche il primo «pulitore ad aspirazione» elettrico, inventato nel 1901 da Hubert Cecil Booth, era «a cavallo». L’ingegnere inglese ebbe l’intuizione di invertire il meccanismo di un soffiapolvere per la pulizia dei vagoni dei treni: il ventilatore creava una depressione che, attraverso un grande tubo, aspirava l’aria depurata da un filtro attaccato a un carro in cui finivano le particelle di polvere. Era roboante come un tuono e ci volevano due persone per attivarlo, fu impiegato per tirare a lucido l’abbazia di Westminster a Londra, nel 1902, in occasione dell’incoronazione di Edoardo VII, ma non andò molto lontano.

La federa di un cuscino, un ventilatore e un manico di scopa

Fu l’asmatico custode notturno James Spangler a escogitare, nel 1907 a Canton - Ohio, quello che nel giro di qualche decennio sarebbe diventato un elettrodomestico irrinunciabile per tutte le famiglie: il primo aspirapolvere elettrico portatile. Una scatola, un ventilatore, un copricuscino di seta come sacchetto, un manico di scopa e una spazzola rotante, per unire l’azione del battitappeto a quella dell’aspirazione. Il brevetto venne acquistato da William Hoover di New Berlin e, nel 1908, nacque la Eletric Sunction Sweeper Company, poi Hoover Company. I primi apparecchi pesavano circa 20 chili ma l’invenzione di un piccolo motore universale ad alta velocità, permise di ridurre il peso a 2/3 chili. Nel tempo vennero progettati il telaio di alluminio e l’agitator , dispositivo a barra rotante con setole a spirale per un’azione di battitura.

Plastica, leggerezza e la praticità del tubo estraibile

«Sul piano industriale è stato fondamentale l’impiego delle plastiche per rendere gli apparecchi leggeri e facili da usare. Ebbero larga diffusione negli Usa e in Gran Bretagna dove si usavano molto le moquettes» sottolinea Gianfranco Palma, direttore Small Domestic Appliances Business Sector Haier Europe. La produzione si concentra su apparecchi verticali. Nel Model 700 l’interruttore si sposta sul manico. Henry Dreyfuss firma eleganti modelli affusolati. Nel 1936 fu brevettato il tubo estraibile, costante di tutti gli aspirapolvere moderni e, nel 1955, il futuristico Constellation che, come un hovercraft, viaggiava su di un cuscino di aria e rispecchiava l’interesse per la tecnologia dello spazio dell’epoca. In Svezia, già nel 1912, Axel Wenner-Gren, con l’aiuto del tecnico Sven Carlstedt, aveva sviluppato vari apparecchi che propose alla società di illuminazione Lux. Il Modello I era costosissimo e pesava 14 chili ma, nel giro di poco, si passò al più economico e adatto all’uso domestico Modello II: 9 chili e un prezzo accettabile (circa 175 corone).

A traino e con l’avvolgicavo

La società, che dal 1957 prende il nome di Electrolux, avviò la produzione di massa diventando uno dei leader mondiali nel campo degli aspirapolveri «a cilindro». Il modello a traino ha motore, filtro e sacchetto montati su un contenitore dotato di rotelle dal quale fuoriesce un tubo flessibile con l’estremità rigida alla quale è attaccata la spazzola. Manovrabile come non era mai stato, l’aspirapolvere smette di essere un oggetto di lusso per diventare un apparecchio comune. Vari miglioramenti riguardano l’introduzione di un filtro per trattenere le impurità dell’aria mentre nel 1938 le linee affusolate, ideate dal designer statunitense Lurelle Guild, diventano una costante anche per gli apparecchi successivi — di Raymond Lowey e degli svedesi Ralph Lyssel e Sixten Sason — affermandosi come uno dei tratti distintivi degli elettrodomestici Electrolux degli anni 40 e 50, mentre dal 1964 sarà Luxomatic il rappresentante di una nuova generazione di aspirapolvere: dotato di avvolgicavo, sacchetto per la polvere autosigillante e un indicatore che segnala quando è pieno.

L’introduzione del filtro Hepa

Nel 1929 in Germania l’ingegnere Engelbert Gorissen della Vorwerk ha l’intuizione di utilizzare il motore dei grammofoni invenduti per fabbricare una scopa elettrica che la sua segretaria battezza: piccolo «Kobold!». È il Folletto, che diventerà uno degli aspirapolvere più ambiti di sempre: un bastone di legno e il blocco motore e l’attacco del sacco in metallo. Il Kobold 30 entrò in produzione nel maggio del 1930. Si svilupparono vari modelli in plastica, tipicamente bianchi e verdi, leggeri e con un ricco corredo di accessori. Nel 1997 con il Vk 130 viene inaugurato il filtro Hepa «High Efficiency Particulate Air filter» un sistema ad alta efficienza, riconosciuto come standard dall’Unione Europea.

Robot autonomi e ciclonici senza sacchetto

Negli anni, la tecnologia si è affinata e in commercio si trovano apparecchi con caratteristiche diverse. Leggere scope elettriche formate da un corpo centrale, nel quale si trovano motore, filtro con o senza sacchetto e con o senza filo; bidoni aspiratutto adatti anche all’uso esterno e modelli a traino. Nel 2000 inoltre sono nati i primi robot autonomi come il Roomba di IRobot che grazie a un computer interno, si muovono e puliscono anche in nostra assenza, aggirando ostacoli con l’aiuto di speciali sensori. A rivoluzionare il mercato poi, più di recente, è stata la tecnologia ciclonica messa a punto da James Dyson già nel 1983 con il G-Force, il primo aspirapolvere Dual Cyclone al quale arrivò dopo 5.127 prototipi: la polvere viene separata dall’aria all’interno della «cassetta ciclonica», grazie alla forza centrifuga generata da un ciclone d’aria prodotto dentro la cassetta stessa. Una tecnologia che elimina il sacchetto rendendo le pulizie di casa un’attività più pratica e economica.

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