Diana Pifferi, la Procura dà il nullaosta ai funerali. «Morta di stenti dopo 5 giorni di agonia»

2022-07-30 06:36:23 By : Ms. Winnie zheng

Diana seduta sul lettone. Diana in mezzo ai palloncini rosa. Diana con un’ampia gonna da principessa rosa, come il cerchietto con fiocco che ha sulla testa. È l’unica immagine di Diana Pifferi, la bambina di 18 mesi morta di stenti, dopo sei giorni passati nel lettino, dentro una casa vuota, un bilocale di 50 metri quadrati al primo piano di una casa di corte in via Parea, a Ponte Lambro, estrema periferia di Milano. È la stessa bambina lasciata sola e ritrovata mercoledì mattina dalla stessa madre che se ne era andata senza di lei: immobile, con la canottierina gialla con i fenicotteri disegnati sopra, e il pannolino buttato fuori dalla culla. La foto è stata appesa al cancello, tra i palloncini e i peluche lasciati dai vicini, sulla coccarda funebre che segnala che «il giorno e l’ora dei funerali verranno comunicati in seguito».

Diana Pifferi, via libera ai funerali della bambina

La Procura di Milano ha dato il nullaosta alla sepoltura della bambina, mentre la madre Alessia Pifferi resta in carcere, accusata di omicidio volontario pluriaggravato nelle indagini della Squadra mobile, coordinate dal pm Francesco De Tommasi. L’atto della Procura, dopo l’autopsia che si è svolta martedì, consente di fissare e celebrare le esequie. Intanto, per il 1° agosto sono stati fissati gli accertamenti irripetibili sul contenuto del flaconcino di «En» ritrovato nell’appartamento di via Parea, per verificare che si tratti davvero di benzodiazepine, e sul latte rimasto nel biberon ritrovato vicino a Diana per appurare se vi siano tracce del potente tranquillante, che la madre potrebbe averle fatto assumere. E per verificare, inoltre, se vi sia o meno il Dna della bimba sul beccuccio del biberon. Gli esiti completi degli esami autoptici, invece, dovrebbero essere a disposizione degli inquirenti nel giro di 60 giorni. La madre Alessia Pifferi è rientrata a casa dopo aver lasciato sola la bambina per 6 giorni: la piccola era già deceduta da un giorno. , a 30 gradi nella casa con le finestre sbarrate.

Gli investigatori, tra le varie testimonianze raccolte, hanno anche sentito l’uomo che avrebbe frequentato Pifferi tra marzo e aprile scorsi(«non ricordo il suo nome», aveva detto lei) e lui ha riferito, in linea su questo punto con la versione della donna, che quella boccetta di En l’aveva lasciata lui a casa della 37enne. Per lunedì prossimo, intanto, sono stati fissati gli accertamenti irripetibili della Polizia scientifica e a fine settembre dovrebbero arrivare gli esiti definitivi dell’autopsia, che comprendono anche gli esami tossicologici per accertare se la piccola abbia assunto le benzodiazepine.

Alessia Pifferi, la mamma che ha lasciato la figlia di 18 mesi sola in casa

Intanto, continuano ad arrivare in Procura ogni giorno email di cittadini, soprattutto madri e padri, che raccontano di essere rimasti sconvolti dalla vicenda e che chiedono giustizia per Diana. E se la difesa, coi legali Luca D’Auria e Solange Marchignoli, ha già nominato due esperti per una consulenza «neuroscientifica e psichiatrica» sulla donna, per la Procura, invece, non c’è necessità di analisi di questo genere, perché Pifferi sarebbe stata lucida nella sua volontà e ne ha spiegato anche le ragioni davanti al gip: per lei la figlia era un «peso» che la ostacolava nella vita e nel suo «futuro» con il compagno.

Alessia Pifferi si trova in un’area protetta del carcere di San Vittore ed è guardata a vista per timore che possa commettere atti autolesionistici. «Piange per la figlia ma è confusa, smarrita e non riesce a spiegarsi né a spiegare quello che è successo», dice l’avvocato Solange Marchignoli, che con l’avvocato Luca D’Auria assiste la donna. «Ci ha chiesto di poter andare al funerale della figlia, non rendendosi conto che non potrà partecipare». I legali della donna hanno chiesto di effettuare «una perizia neuroscientifica e psichiatrica» sulla loro assistita e hanno incaricato uno psicologo e un esperto di biologia clinica di esaminare la loro assistita in carcere.

Peluche, fiori e cuori per la piccola Diana

Alessia Pifferi, i sospetti sulle benzodiazepine nel latte di Diana

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano. Arriva ogni sabato nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui.