E rano una élite, ma anche le donne nell’800 iniziano a viaggiare. Tra le scrittrici e il nostro Paese è amore a prima vista. Ecco le impressioni d i quattro grandi firme. Per itinerari contemporanei con fascino d’epoca
Stregata dal Belpaese. E da D’Annunzio
Solo una ristretta élite sociale e intellettuale di donne polacche, soprattutto scrittrici, viaggia in Italia nel XIX secolo. Tra queste Maria Konopnicka, poetessa che a volte firma con lo pseudonimo Jan Sawa, e scrive Wrażenia z podróży do Włoch (Impressioni dal viaggio in Italia), pubblicato nel 1884. Con una narrazione sottile, delicata e attenta racconta come Venezia le riporti alla mente i ricordi e, parlando un po’ di italiano, interagisce con i veneziani: «La strada qui è cortile, fabbrica, atelier degli artigiani». La scrittrice polacca Maria Konopnicka (1842-1910) visitò l’Italia più volte: tra il 1882 e il 1883 e poi tra il 1892 e 1907.
Oggi al Museo del Merletto di Burano nel fine settimana le ricamatrici fanno dimostrazioni dei capolavori ammirati dalla scrittrice. Che non ha occhi solo per le bellezze della città lagunare. Definisce gli uomini «quasi tutti belli, dal volto coraggioso». Viaggiatrice instancabile, va a Padova in treno e poi a Verona, dove fino a gennaio 2021 alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione è in programma la mostra dedicata a Ugo Zannoni, scultore e mecenate. Molto attenta alla natura, la Konopnicka fu affascinata dal Giardino Giusti, che ancora oggi mantiene «le caratteristiche del giardino cinquecentesco: i vasi di agrumi, le grotte, i mascheroni e le statue mitologiche» spiega Maria Giulia Da Sacco, architetto paesaggista.
Si muove poi verso Rovereto che le ispira liriche descrizioni dei paesaggi bagnati dall’Adige. Ottima base di partenza per raggiungere l’Altopiano di Brentonico e il Parco Naturale Locale del Monte Baldo, con un versante sulla valle dell’Adige, detta la Vallagarina, e l’altro a picco sul Lago di Garda. Nelle giornate limpide la vista arriva fino a Gardone Riviera dove Gabriele D’Annunzio costruì il Vittoriale: qui sono conservate due lettere autografe della Konopnicka, che ha tradotto in polacco La figlia di Iorio, in scena a Cracovia nel 1905.
Agriturismo Casariga Poja – Comano Terme. Bioarchitettura e design in montagna. Doppia da 100 euro. casariga.com
Villa Fiordaliso Gardone Riviera. Cinque suite in una villa storica, vista lago.Doppia da 250 euro. villafiordaliso.it
Locanda 4 Cuochi Verona. Cucina classica, da provare mozzarella & carrozza: servita al naturale con cremoso d’acciuga in toast dorato e maionese di pomodori confit. locanda4cuochi.it
La Darsena Gardone Riviera. Sull’acqua. Ottimo il salmerino in tartare, carpaccio fritto e i bigoli con il persico. ladarsena.biz
Libreria Il Gelso Verona. Specializzata in libri di botanica e produzione di oggetti di cartoleria: scatole, biglietti, album in carta di gelso. Tel. 045.591285
Museo del Merletto Burano. Trine e merletti antichi fino ai giorni nostri. Tel. 041.730034
Associazione Giardini Aperti Verona. Per visite guidate ai giardini. giardiniapertiverona.org
Virginia Woolf (1882-1941) è autrice di Diari di viaggio in Italia e in Europa (Mattioli 1885), una raccolta dei suoi taccuini.
Catturare la realtà, con gli occhi di Virginia Woolf
«E’ l’Umbria una delle regioni che più colpì la giovane Virginia Woolf, nata Stephen, in viaggio in Italia agli inizi del Novecento. Raccoglie le sue impressioni in taccuini – conservati alla British Library – nei quali cerca di evocare le sensazioni forti provate in questa terra «che ha un suo carattere e presto renderà insulso qualunque altro paesaggio». La stessa piacevolezza dei dipinti del Perugino (Virginia era stata particolarmente attratta da quelli conservati nel Collegio del Cambio) e del primo Raffaello, quel profilo ondulato della campagna fatta di colline coperte da vigne, uliveti e appezzamenti di terreno amorevolmente lavorati, la si ritrova nelle sue pagine, come scrive Paola Benigni, autrice di La letteratura italiana per il turismo culturale (UniversItalia).
Dalla Toscana la scrittrice viaggiò verso l’Umbria. Nelle sue prime pagine del 1908 si legge: «Mi piacerebbe scrivere non soltanto con l’occhio, ma con la mente; e scoprire la realtà delle cose al di là delle apparenze». Vale per Citerna, uno dei borghi più belli d’Italia, situato su una collina. Per la posizione strategica, Citerna vanta una fortezza longobarda con camminamenti percorribili con vista sulla valle Cerfone e l’Alta Valle del Tevere. Nelle sue chiese si ammirano le opere del Pomarancio, alcuni dipinti di Raffaellino del Colle, la Madonna col bambino dei Della Robbia, quella in terracotta attribuita a Donatello giovane e gli affreschi di Luca Signorelli.
La Woolf annota: «Davanti a noi si trova Perugia sulla sua collina, con la silhouette delle alte torri e degli edifici squadrati addossati gli uni agli altri». Palazzi importanti, come quello dei Priori, sede del comune e della Galleria Nazionale dell’Umbria e della Penna, oggi museo civico con le due collezioni permanenti: una sui capolavori di Gerardo Dottori, futurista umbro e Joseph Beuys, sei grandi lavagne realizzate nel 1980 in un incontro pubblico con Alberto Burri. La Woolf prosegue per Assisi che definisce: «Custode di tesori medioevali e gotici». Come darle torto?
Le Rasse Country House Citerna. Casa colonica ristrutturata in un parco di lecci e querce secolari. Doppia da 75 euro. lerasse.blogspot.com
Agriturismo Montecorona Umbertide. Era l’abbazia dei frati camaldolesi di Montecorona, ex residenza estiva degli Agnelli. Doppia da 90 euro (per gli ospiti del ristorante 72 euro). Tel. 349.7218900
Osteria Le Civette Citerna. Piatti della tradizione, pasta, pane e dolci fatti in casa. Ravioli con formaggio di capra, pomodorini e olive. osterialecivette.it
Osteria Numero 13 Perugia. Di fronte al Duomo, da assaggiare la pasta alla norcina con la ricotta di pecora e il tartufo nero. osterianumero13.it
Bottega artigiana Manococco Citerna. Gioielli fatti a mano in argento, perle e pietre dure. Tel. 339.7934413
Museo Atelier di tessitura Giuditta Brozzetti Perugia. Produzione al femminile di tessuti di lino, cotone, seta e misto cachemire al telaio a mano. Vendita di cuscini, copriletti, runner, sciarpe e stole. brozzetti.com
L’ ex tratto ferroviario Spoleto Norcia si percorre in bici o a cavallo. E con la canoa si rema sul fiume Nera. umbriamobilita.it Info: umbriatourism.it
Madame de Staël e la Grande Bellezza
Madame de Staël (1766-1817) visitò l’Italia due volte: tra il dicembre del 1805 e il giugno del 1806 e dall’ottobre 1815 al giugno 1816. Durante il primo viaggio acquisì gli elementi per Corinne ou l’Italie (1807).
“Viaggiare è uno dei più tristi piaceri della vita”, scrive con un paradosso Madame de Staël, nel suo Corinne ou l’Italie (1807), il primo romanzo della letteratura femminile dell’Ottocento ispirato a vicende autobiografiche intrecciate a quelle della poetessa italiana Corilla Olimpica (pseudonimo di Maddalena Morelli). «Supera il racconto letterario, diventa una rivendicazione della libertà delle donne, un bestseller per l’epoca, nonostante le critiche, e un invito ancora oggi efficace a un viaggio in Italia.
Nel ricordo, la bellezza dei luoghi stempera la sua malinconia» spiega Florinda Nardi, direttrice del Clici (Centro di Lingua e Cultura Italiana). La storia d’amore tra i due amanti protagonisti, Corinne e Oswald, sboccia a Roma sul ponte di Castel Sant’Angelo. Ora come allora girando il centro storico della capitale a piedi si gode di prospettive privilegiate e romantiche, lungo la via dei Fori Imperiali, forse il più grande parco archeologico al mondo, fino a Palazzo Caffarelli e ai Musei Capitolini, per visitare la mostra Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione Roberto Longhi (fino al 13 settembre).
Corinne lascia Roma per Napoli lungo la via Appia, attraversando i Colli Albani e Prenestini, l’altra faccia di Roma da scoprire con stupore. Il fasto dei viaggiatori dei tempi antichi rivive nel sistema museale Museum Grand Tour, di cui fanno parte i Cisternoni di Albano, gigantesca opera idraulica di epoca romana, la Locanda Martorelli, micro museo del Grand Tour di Ariccia, con il suo viadotto a tre arcate lungo 312 metri e alto 59, voluto da papa Pio IX tra il 1847 e il 1854, e il parco archeologico del Tuscolo, sopra a Frascati, nel Parco Naturale dei Castelli Romani, da girare in bici o a piedi.
L’unicità del territorio, fertile e generoso per la sua origine vulcanica, testimoniata dai due laghi di Albano e di Nemi, si ritrova nella biodiversità e nella rigogliosità delle vigne. Da qui si entra nel cuore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, per passeggiate e per vedere la mostra L’Appia ritrovata, in cammino da Roma a Brindisi.
Angelina’s Home Roma. Dimora contemporanea con camere di charme. Doppia da 100 euro. angelinashome.com
Hotel Colonna Frascati. Palazzo del ‘300 trasformato in albergo. Centralissimo. Doppia da 80 euro. hotelcolonna.it
Phil’s Roma. Il primo slow smoked american barbecue, per colazioni, pastrami e affumicati di carne e salmone. philsbarbecue.com
Antonello Colonna Resort & Spa Labico. Ottima l’amatriciana, come il negativo di carbonara, piatti preparati dal cuoco-filosofo-poeta Antonello Colonna. antonellocolonna.it
Frascati. Erbe aromatiche medicinali da raccolta di specie spontanee. countryhouseerbaregina.com
Azienda Agricola Villa Simone Monte Porzio Catone. Lunga tradizione enologica, oggi alla quarta generazione. Tra le etichette: Frascati Doc, Frascati Superiore Docg, Cannellino di Frascati. villasimone.it
My best Tour Per scoprire la capitale a bordo di auto elettriche o golf cart, con esperti autisti guida, in circa 3 ore. mybesttour.com
Parco della Via Appia Per camminare nella storia, a tratti sul basolato romano. parcoarchelogicoappiaantica.it
Quando scoprì la Cagliari dell’800
La Sardegna, esclusa dai Grand Tour sei-settecenteschi, si rifà nell’Ottocento quando viaggiatrici come Mary Davey, gentildonna d’affari inglese, ne svela, tra le prime, il fascino nel diario di viaggio: Icnusa, due piacevoli anni nell’Isola di Sardegna. Nel suo soggiorno a metà del XIX secolo percorre tutta la regione. Più che i panorami riporta i dettagli di momenti di vita oggi scomparsi e degli abiti tradizionali femminili, fastosi ed eleganti «con un abbondante scorta di gioielli».
A Cagliari passa molto tempo, senza immaginare che quella “città del passato” sarebbe diventata un capoluogo effervescente e vitale, con la più alta percentuale di verde pubblico, in vetta alle classiche europee per le attività sportive all’aria aperta. Dal quartiere Castello, con locali affacciati sui tetti e vista sul golfo, come il Libarium Nostrum, a ristoranti pieds dans l’eau come il Frontemare, e una pista ciclabile che dal porto arriva al Poetto: 12 chilometri di spiaggia punteggiata da chioschi perfetti per un aperitivo in riva al mare. La ciclabile attraversa il Parco naturale regionale Molentargius Salin.
Al rientro il percorso è quasi tutto a pelo d’acqua, si passa per Cala Mosca, Marina Piccola e la Sella del Diavolo. La Davey parla di Tempio, come di una piccola città, tra le montagne del Limbara, molto interessante e suggestiva. Un centro antico, dall’aspetto arcaico, con le case in granito rosso grezzo, quello stesso colore che si ritrova nelle abitazioni del borgo di Aggius, noto per il Museo del Banditismo, a otto chilometri dalla lunga spiaggia di Badesi.
Poi la scrittrice definisce Sassari “beautifully situated” e Bosa, con le case arroccate dai colori pastello“a pretty little town”. Il Museo Civico Casa Deriu, uno dei più bei palazzi di corso Vittorio Emanuele, conserva arredi autentici, un’esposizione di pregiati filet e le opere dell’artista bosano Melchiorre Melis, mentre nel palazzo di fronte, la Pinacoteca Civica è dedicata a Antonio Atza, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea.
Miramare Hotel Museo Cagliari. Camere di charme fronte mare con pezzi d’arte e galleria di quadri. Doppia da 189 euro. hotelmiramarecagliari.it
Resort & Spa Le Dune Badesi Marina. A pochi passi dal mare, doppia in mezza pensione da 192 euro resortledune.com
Is Femminas Cagliari. Cucina regionale rivisitata: dal filindeu (pasta fatta a mano) al pescato in guazzetto. Tel. 340.8531608
Al Marchi Ghilarza (tra Cagliari e Tempio). Da assaggiare le lisanzas (tagliatelle) al ragù di cinghiale e le costolette d’agnello alla brace. sasmendulas.it
Il Mosto Aggius. Piatti della tradizione, da non perdere i dolci fatti in casa. Tel. 079.620303
Loredana Mandas Cagliari. Gioielli in filigrana: orecchini, anelli, bracciali e pendenti. loredanamandas.com
Le Botteghe di Su Gologone Oliena. Scialli e artigianato artistico sardo. lebotteghesugologone.com Ricevi news e aggiornamenti sulle ultime tendenze beauty direttamente nella tua posta Iscriviti alla newsletter
Cooperativa Agios Aggius. Visite guidate del borgo, dei murales e dei quattro musei. museodiaggius.it
Musei Civici di Bosa Casa Deriu, Pinacoteca Atza e Museo delle Concerie. museicivicidibosa.it